Percopo “MANICOMIO“
Opera di grande effetto, luminosissime le indicazioni così come l’aspetto. Le mani, soggetto perpetuo e ricorrente anche in altre opere di Gennaro Percopo, inducono lo spettatore a ripetere il gesto mentalmente al fine di ottenere il risultato di un linguaggio che è fondamentale ed indispensabile per chi non sente e per chi non parla - altrettanto istintivo e presente nell’espressione tipica italica che con essa gesticola e da forma ai concetti, alle idee. Le Mani di Gennaro Percopo modellano l’aria, trasformandosi anche esse in ombre scolpite che separano, stringono, annientano, respingono, tagliano e indicano o forse camminano. Gennaro nella sua opera scopre il caotico linguaggio del gesto, ci mostra la follia delle mani che come impazzite rispondono a un ordine dominato dal pensiero. Noi tutti lasciamo che danzino senza freno e talvolta senza pudore, le mani di Gennaro parlano più della parola. Vuole segnalarci il linguaggio del nostro primo strumento e lo osserva circuendolo all’interno di uno spazio che definisce Mani-comio. Sensazionale intuizione parlare a gesti, osservare i gesti, tutto è possibile dire con le mani e per ascoltarle è sufficiente osservarle.
Gennaro ci ricorda che tutta l’Arte è un gesto e come tale va ascoltata.
Daniela Accorsi [Critico d'Arte]
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